Aiuole Clandestine (A-Clan)
Nei marciapiedi cittadini si aprono piccoli spazi franchi, microscopici terreni dismessi, tracce di attività umane che la natura usa come “abitazioni” di fortuna, per riappropriarsi del territorio sottratole in modo aggressivo e violento dalla cementificazione.
Le basi nelle quali si innestano i tubi che sostengono i cartelli elettorali, quelli stradali, gli archi dissuasori in ferro che impediscono il parcheggio selvaggio diventano contenitori involontari per VEGETALI D’ASSALTO.
Infatti, questi spazi possono essere colonizzati da ERBE, PIANTINE di specie diverse che convivono in questi contenitori circolari, più raramente quadrati, sovente distorti, dal diametro di pochi centimetri (dai tre ai dieci a seconda dei casi).
La grandiosa compagnia di siffatti PERSONAGGI VERDI è la protagonista assoluta del percorso drammaturgico proposto…un teatro fotografico e una selezione di percorsi esplorativi (condivisi su google map) che vi attendono alla scoperta di particolari creature erbose – LE AIUOLE CLANDESTINE, appunto – alloggiate in modo più o meno temporaneo sui marciapiedi della nostra città.
“Nelle foto qui sopra e qui sotto potete vederci…nel nostro splendore…non sempre, infatti, siamo così fotogenici…soprattutto dopo l’estate…se non piove…e fa molto caldo….per quanto siamo piuttosto resistenti, anche a noi le temperature troppo elevate e la siccità nuocciono….”
Le AIUOLE CLANDESTINE (#aiuoleclandestine) creano MICROGIARDINI URBANI SPONTANEI, TEMPORANEI.
Dal punto di vista antropocentrico queste “invasioni” verdi sono abusive, invasive. Dal punto di vista della natura manifestano forza e resilienza.
- Questi piccoli spazi, riempiti di terra e di semi portati dal vento, dagli uccelli, irrorati di pioggia possono popolarsi o ripopolarsi in pochi giorni; mostrare una convivenza felice fra vari esemplari di erbe, o una omogeneità. Nessuno li bagna, nessuno se ne prende cura. Le PIANTINE possono contare soltanto su se stesse nei pochissimi centimetri che dispongono per vivere. Il loro ciclo vitale, esposto a rapidi e radicali cambiamenti, è determinato oltre che dall’intervento a sorpresa dell’uomo, dalle condizioni climatiche.
- Un’AIUOLA CLANDESTINA rigogliosa può morire, o seccarsi parzialmente in caso di siccità prolungata, caldo intenso. Oppure può mostrare la sua resilienza con il ripristino di una fitta microvegetazione grazie a una pioggia abbondante e a un clima favorevole. Può essere cancellata in pochi istanti con una colata di cemento, di asfalto, o con un apposito tappo di gomma, dopo un intervento di manutenzione stradale per ripristinare la funzione originaria (di base per sostenere i pali). Un piccolo grande atto di crudeltà verso la vegetazione che rispecchia in un microspazio quello che avviene su larga scala all’intero pianeta.
Questi MICROGIARDINI sono luoghi di un caos apparente, disorganizzati, ribelli, terreni di convivenza fra specie di erbe diverse in formato bonsai al contempo controllabili nella loro evoluzione dall’uomo.
Se intralciano il passaggio, minacciano la viabilità, la deambulazione sicura o il decoro cittadino, sono distrutti, eliminati.
- La natura è libera e allo stesso tempo imbrigliata, costretta, delimitata comunque da un confine stabilito dall’uomo.
- Le Erbe sono in una situazione “abusiva”, alloggiate in un luogo destinato ad altre funzioni dagli umani, ma da loro temporaneamente dimenticato.
- Si assiste a una lotta fra il riuso “autonomo” di un oggetto creato e impiegato dall’uomo e l’adattamento a una presenza artificiale, a un corpo estraneo da parte della dimensione vegetale. Uno spazio che la natura si riprende, attraverso un’invasione, una spinta vitale del verde.
e di RESILIENZA convivono.
in modo DIALETTICO.
La mappatura costante di questi luoghi
mette in evidenza la TEMPORANEITÀ,
la PRECARIETÀ della loro presenza
e al contempo la FORZA,
la capacità di RESISTENZA agli attacchi “esterni”.
La loro cancellazione provoca una malinconia simile a quella derivata dall’abbattimento di un albero centenario.
La loro vitalità anche “aggressiva” ricorda la potenza della natura che strappa, guadagna terreno appena le è possibile, soprattutto quando è “depredata”.
In che cosa consiste il progetto?
- Nell’individuazione nelle vie di Milano dei PERSONAGGI VERDI da parte dell’autrice che li fotografa in periodi diversi dell’anno. Siamo partiti dal Municipio Uno, primo step di un percorso che vorremmo estendere in futuro ad altri municipi di Milano, così da esplorare progressivamente la città.
- Nella ricostruzione delle loro STORIE e nel seguire la loro vita, la loro evoluzione, involuzione, crescita, espansione, o (SNIF!….) eventuale estinzione nel corso del tempo, in “tempo reale” e in flashback.
- Giorno dopo giorno si assiste a una STORIA AVVINCENTE: la lotta per la sopravvivenza in formato micro, da parte di questi piccoli PERSONAGGI VERDI che si adattano a vivere in spazi in apparenza invivibili, trasformati in un ambiente a propria misura.
Qui di seguito pubblichiamo alcuni percorsi che potete fare in autonomia se desiderate incontrare Aiuole Clandestine nella zona 1 di Milano:
Percorso 5
Percorso 6
Per seguire il progetto anche dopo questa mostra potete leggere gli articoli dedicati nel BLOG e seguire @aiuoleclandestine e @drammaturgieurbane su Instagram e FB.