Nidi, nodi. Fluidi. Atto Secondo – Carcoforo

Il prossimo mercoledì, 14 agosto alle ore 18.00 inauguriamo la seconda tappa del percorso espositivo di “Nidi, nodi. Fluidi”. L’appuntamento ufficiale sarà a Carcoforo, in Alta Valsesia, più specificamente in Val Sermenza.

L’appuntamento, come già è avvenuto a dicembre, è presso il Municipio ma poi ci sposteremo in un luogo molto interessante: un ex negozio alimentari, dalle pareti bianche, con grandi finestre affacciate sul paese, sulle montagne di fronte.

Alle ore 16.00 però avremo un workshop di puncetto, il tradizionale pizzo valsesiano, aperto a tutti, tenuto da maestre puncettaie della valle e da appassionate. L’iniziativa è gratuita. Con una libera interpretazione di questo pizzo sarà poi eseguita in modo partecipato una installazione che verrà inserita successivamente nel contesto dei percorsi espositivi del progetto “Nidi, nodi. Fluidi”.

Ho scelto di utilizzare un puncetto “rivisitato” perché in realtà mi hanno spiegato che i punti tradizionali hanno schemi codificati che non si possono variare, o quasi e la figurazione che piace a me non esisteva in veste ufficiale, così ho deciso di rendere tutto molto ufficioso e senza la necessità di certificazione di “autenticità”, come invecce accade se si vuole acquistare un “vero” manufatto al puncetto.

Le maestre puncettaie seguono una prassi che tutela il loro lavoro e la qualità dei loro prodotti – più o meno come accade con la produzione di un vino docg – attraverso una certificazione che stabilisce che i punti e le figurazioni sono quelle “standard”, ovvero quelle codificate dalla tradizione.

A me, invece, interessa poter semplicemente ottenere figure che corrispondano a una mia idea progettuale che sto portando avanti insieme a un piccolo gruppo di signore appassionate e molto gentili che si stanno cimentando nella creazione e nella realizzazione di quello che abbiamo deciso di costruire insieme.

Uno degli elementi caratterizzanti il Secondo Atto di “Nidi, nodi. Fluidi” è l’allestimento contemporaneo a rotazione in più Comuni di percorsi espositivi ideati, in realtà, come installazioni site specific per ogni singolo paese partecipante al progetto. Significa quindi che il contesto per cui è nata ogni opera è sottoposto a uno slittamento di senso, di modalità di fruizione e di rapporti spaziali.

I luoghi scelti, inoltre, hanno in alcuni casi funzioni pregresse diversificate, niente affatto votate all’esposizione, ma che apportano un ulteriore impatto all’allestimento. Per esempio, fra gli spazi espositivi abbiamo un teatro (non in questo mese di agosto, perché Rossa salta il turno per motivi imprevisti organizzativi), una piccola casetta di legno che fungeva da biglietteria per una pista da sci, quando gli impianti erano in funzione, un ex negozio alimentari.

Che cosa potete trovare nei percorsi espositivi? innanzitutto le risposte alle domande che io ho posto nel corso delle interviste effettuate agli abitanti, residenti e villeggianti storici, nei diversi Comuni in cui sono stata in residenza artistica per sei mesi circa (Alto Sermenza, Carcoforo, Civiasco, Rassa, Rimella, Rossa).

Risposte che ho rielaborato a mio modo, ma fedelmente a quanto ho raccolto. Le parole che compongono, o sono confluite nelle installazioni che vedrete sono quelle pronunciate dagli intervistati a domande inerenti il loro rapporto, la loro percezione degli ambienti, del paesaggio in cui vivono, o quello che desiderano/desidererebbero di visitare.

Così per esempio ho chiesto di dirmi quale parola venisse loro in mente quando pensano al paese in cui si trovano, o di descrivermi il loro angolo preferito della loro casa, o di inviarmi una foto del loro luogo preferito in paese o nei suoi dintorni (montagna compresa), o di darmi istruzioni perché la facessi io al loro posto.

Ho chiesto quale fosse il loro albero preferito e dove vorrebbero andare per un viaggio. O, ancora, quale sia l’elemento del paesaggio che ci deve essere perché si sentano sereni. Tutte queste informazioni sono state tradotte in installazioni facilmente trasportabili – una delle caratteristiche fondamentali dato che le ho realizzate in condizioni “di viaggio”, in luoghi inadatti a lavorare in libertà (senza tavoli grandi, senza luce adeguata, sovente in spazi ridotti).

L’idea di utilizzare materiali anche fragili come la carta velina, oltre che la carta di cotone per acquerello, o per tempera, il filo di cotone cerato e il legno corrisponde sia a una scelta legata appunto alla facilità di trasporto, sia a quella di lavorare con materiali a basso impatto inquinante, sia soprattutto di dare per il momento un’idea di “appunti” visivi da rielaborare e sviluppare nei prossimi mesi.

Trovate i percorsi espositivi visitabili contemporaneamente in questa seconda tappa che va dal 14 agosto al 3 di settembre a:

  • Carcoforo: 14 agosto inaugurazione ufficiale – punto di ritrovo Municipio, esposizione: Negozio ex alimentari, via Centro. Orari: 10.00-18.00
  • Alto Sermenza: Posto tappa GTA – Obru Mattu – Frazione Rima. 10.00-18.00 e Rifugio Alpe Campo Rimasco, raggiungibile a piedi o in seggiovia.
  • Civiasco: Palazzo Durio, via E. Durio 19, prenot-. info Comune: 0163-55700 (lun-ven)
  • Rimella: Casa Omodei, frazione Chiesa, davanti al Municipio 10.00-18.00

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