La maledizione del cielo azzurro – Aspettando la pioggia.

Anche oggi, giovedì 30 marzo, su Milano, dopo una mezza giornata di nuvole grigie di passaggio e neanche la più piccola goccia d’acqua, è tornato il cielo azzurro.

 

Dall’inizio dell’anno qui in città si sono contati 12 giorni di pioggia (1,2,3,8,17,19 gennaio, febbraio 24,26,27, marzo 1, 14, 26, fonte: storico di Milano da www.3bmeteo.com). Pioggia che, nella maggior parte dei casi è stata una fugace presenza.

Sonia Arienta, fotografia digitale, documentazione-esperimento per "Aspettando la pioggia", drammaturgia degli spazi
Sonia Arienta, fotografia digitale, documentazione-esperimento per “Aspettando la pioggia”, drammaturgia degli spazi 20-3-2023

L’ultima volta, domenica scorsa ho rivisto l’acqua scendere in abbondanza, ma solo per tre ore, nel pomeriggio….

Parlare del tempo è considerato, o piuttosto ERA considerato, un argomento da estrarre quando proprio non si aveva più niente da dire, quando non veniva in mente nient’altro, un argomento salvataggio da usare in ascensore, o sul treno con sconosciuti, estranei, o conoscenti/parenti con i quali si ha poco da spartire.

Il clima e i fenomeni meteorologici hanno invece conquistato il centro dell’attenzione e si sono insinuati in modo prepotente nei pensieri quotidiani.

Non perché ce lo ricordino le pagine dei giornali, ma perché le conseguenze dei cambiamenti climatici dovuti alle emissioni di inquinanti, al riscaldamento dell’aria  lo possiamo verificare ogni giorno non appena sporgiamo la testa dalla finestra e ci affacciamo a guardare se piove, o se c’è il sole (e ultimamente c’è sempre quest’ultimo, purtroppo).

Sonia Arienta, fotografia digitale, documentazione-esperimento per "Aspettando la pioggia", drammaturgia degli spazi
Sonia Arienta, fotografia digitale, documentazione-esperimento per “Aspettando la pioggia”, drammaturgia degli spazi 21-3-2023

In siffatta situazione di eterna successione di giorni di sole – sempre più monotona e inquietante – consulto in modo compulsivo il sito europeo dedicato alle previsioni climatiche (ecmwf), dove fra i tanti grafici, scelgo quasi sempre le previsioni riguardanti le precipitazioni per capire se arriva qualche buona notizia (ovvero: pioggia imminente). Invece no.

I sistemi nuvolosi, anche imponenti arrivano dall’Atlantico, ma come al solito (da un po’ di tempo), scendono verso la Francia o salgono verso la Gran Bretagna, arrivano ai confini delle Alpi e magicamente si sciolgono.

Sonia Arienta, fotografia digitale, documentazione-esperimento per "Aspettando la pioggia", drammaturgia degli spazi
Sonia Arienta, fotografia digitale, documentazione-esperimento per “Aspettando la pioggia”, drammaturgia degli spazi 22-3-2023

Inizio a pensare che sulle creste alpine, sui ghiacciai rimasti, ci sia un esercito mercenario assoldato per respingere cumulonembi e nuvoloni vari carichi di pioggia lontano dalla pianura padana occidentale. Perché il problema in questo momento riguarda specialmente il Nord-Ovest.

In termini di tragedia greca ci sarebbe da chiedersi se queste regioni abbiano da pagare un prezzo per la loro Hybris di considerarsi modelli vincenti di efficienza e produttività, nonché di avidità e di esercizio di potere sul resto della penisola, dalla fondazione dello Stato Italiano. 

In un futuro – molto prossimo- i rubinetti distribuiranno acqua in modo molto limitato. Questo è già accaduto durante l’estate scorsa in molte zone dell’arco alpino, sta già accadendo ora in alcuni piccoli comuni delle Alpi.

Di questo i giornali parlano come evenienze che per ora riguardano zone remote. Tanto chi scrive sui giornali abita in città e di questo non si preoccupa più di tanto. Inoltre, razionamenti d’acqua generali creano panico, tensioni, scatenano guerre. Meglio quindi non sollecitare troppo la preoccupazione generale…

In questa situazione ho pensato di avviare un lavoro dedicato a questo senso di mancanza, di perdita e di vuoto di un elemento letteralmente vitale: l’acqua sotto forma di pioggia.

I gesti di aprire la finestra e vedere un altro giorno con il cielo azzurro, di guardare l’ennesimo grafico che mostra come si sciolgono le nuvole non appena arrivano nei pressi di Lombardia o Piemonte mi inducono a pensare a un lavoro intitolato “Aspettando la pioggia”, da condurre come esperimento collettivo-corale.

Di che cosa si tratta ? Per quanto mi riguarda, dopo aver riempito un bicchiere con acqua del rubinetto, come se volessi bere, mi limito a osservarne il contenuto ogni mattina e a fotografarlo, per vedere e documentare quanti giorni occorrano perché l’acqua si secchi.

Al momento il bicchiere è in un ambiente interno, in cucina, vicino alla finestra. Prendo nota anche della temperatura, perché naturalmente ha un’influenza importante nel percorso dell’esperimento.

Sonia Arienta, fotografia digitale, documentazione-esperimento per "Aspettando la pioggia", drammaturgia degli spazi
Sonia Arienta, fotografia digitale, documentazione-esperimento per “Aspettando la pioggia”, drammaturgia degli spazi

In sostanza, mi interessa portare l’attenzione sul senso di attesa legato al vedere “sparire” l’elemento vitale “acqua” da un contenitore familiare, di uso comune – il bicchiere e al sapere che ciò avverrà per certo.

Considero questa sparizione simbolica e metaforica al tempo stesso. E’ un’osservazione di un processo irreversibile sul quale volutamente non intervengo.

Sonia Arienta, fotografia digitale, documentazione-esperimento per "Aspettando la pioggia", drammaturgia degli spazi
Sonia Arienta, fotografia digitale, documentazione-esperimento per “Aspettando la pioggia”, drammaturgia degli spazi 24-3-2023

Resto spettatrice impotente e consapevole del senso di morte, di malinconia e di pericolo incombente evocato da questo esperimento. E’ una sorta di atto profetico di quello che ci aspetta in futuro. Moriremo di sete e di fame, senz’acqua, bruciati dal sole. Devastati da temperature alle quali il nostro fisico non è abituato.

Pochi hanno capito che non c’è più tempo per cambiare strategie di produzione industriale e di gestione della vita domestica, pochissimi rinunciano all’automobile, o a temperature equatoriali in casa durante l’inverno, o a temperature polari in estate.

Sonia Arienta, fotografia digitale, documentazione-esperimento per "Aspettando la pioggia", drammaturgia degli spazi
Sonia Arienta, fotografia digitale, documentazione-esperimento per “Aspettando la pioggia”, drammaturgia degli spazi 25-3-2023

Diventerà obbligatorio per tutti rassegnarsi all’evidenza dei fatti e morire di sete e di fame.

Il bicchiere che si svuota progressivamente e che nessuno può riempire (perché non piove,  le falde acquifere si abbasseranno, i ghiacciai si scioglieranno e si esauriranno, i fiumi saranno secchi) è l’immagine vivente e morente della stoltezza umana, dell’avidità, della grave miopia nella gestione delle risorse e del bene comune inteso come ambiente in cui viviamo.

Sonia Arienta, fotografia digitale, documentazione-esperimento per "Aspettando la pioggia", drammaturgia degli spazi
Sonia Arienta, fotografia digitale, documentazione-esperimento per “Aspettando la pioggia”, drammaturgia degli spazi – 26-3-2023

Vorrei che tutte le persone che conosco riempissero e fotografassero, ciascuno, un bicchiere pieno d’acqua, per il tempo necessario a svuotarsi. L’insieme di queste fotografie, in serie numerate di giorni, di svuotamenti progressivi, comporranno una prima parte del lavoro, alla quale seguiranno altre azioni che sto progettando.

“Aspettando la pioggia” è una documentazione sullo stato di impotenza di fronte al naufragio che attende una parte della società occidentale – e da questo punto di vista il fatto che siano le regioni del Nord Ovest a subire la siccità in questo momento è un’ulteriore metafora.

Sonia Arienta, studio per "Aspettando la pioggia", drammaturgia partecipata
Sonia Arienta, fotografia digitale, documentazione-esperimento per “Aspettando la pioggia”, drammaturgia degli spazi

La nostra società dà per scontato di godere senza fine delle risorse a disposizione, mentre si avvia a vedere il risultato della hubrys – poco eroica e molto legata all’avidità dei profitti – dei gruppi di potere che negli ultimi cento anni – e in particolare negli ultimi settanta – hanno mal governato le sorti del pianeta.

Tanto ci si aspetta un miracoloso lieto fine: sulla Luna hanno scoperto una grandissima quantità d’acqua….immagino sarà trasportata sulla Terra grazie a grandi tubi sospesi nel cosmo….

 

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