Storia aperta di un personaggio verde
Quando ho iniziato a pensare al progetto AIUOLE CLANDESTINE e, di conseguenza, a osservare e monitorare le erbe spontanee che crescono nelle basi della segnaletica stradale in disuso, le prime zone che ho seguito con costanza sono state quelle che frequento abitualmente. In questo modo, ho preso progressiva confidenza e ho fatto conoscenza con un piccolo gruppo di famigliole verdi sparse per le vie e le piazze di Milano attorno a casa.
Seguo le loro vicende e parlo delle loro storie. Storie di creature apparentemente insignificanti, inutili, alle quali nessuno si interessa e che, invece, rappresentano, in formato ridotto, la lotta epica e simbolica fra la dimensione naturale selvaggia e la presenza, l’intervento dell’uomo sulla medesima. Un mondo vegetale che cerca di sopravvivere e contrastare l’azione assai invasiva della nostra specie.
Nel marzo 2019, in piazza Resistenza Partigiana, davanti a una pasticceria storica, individuo un’AIUOLA CLANDESTINA particolarmente rigogliosa e inizio a osservarla con regolarità, almeno una volta al mese e a fotografarla….
Il mese successivo, ad aprile la vegetazione è in piena espansione, molto allegra, vitale, complice la pioggia e un clima generalmente umido. La chioma del personaggio si è infoltita, è diventata ancora più verde, davvero verde brillante, con fili d’erba che spuntano fra le foglioline dell’insediamento principale.
La primavera avanza, le foglioline convivono con fili d’erba, i loro capelli si allungano ancora, mentre tutto intorno al confine di metallo si depositano le infiorescenze degli alberi soprastanti. L’aiuola clandestina prospera in una zona piuttosto ombrosa, circondata dal traffico, vicino alla fermata dei taxi.
I giorni passano, passa un altro mese, la temperatura sale, ma le foglioline sembrano molto felici di stare dove sono. Il vento deposita in mezzo a loro le infiorescenze degli alberi attorno, spuntano abbozzi di boccioli…
Una forte vitalità contraddistinge gli abitanti di questa colonia verde, ai piedi di alberi ad alto fusto, circondata da macchine e passanti che non si curano di lei, probabilmente non l’hanno nemmeno mai vista, a pochi metri da Via De Amicis.
Prima di andare in vacanza, a luglio, accompagnata dalla macchina fotografica, passo a salutare il PERSONAGGIO VERDE…
E…..trovo questa situazione…
UNA COLATA DI CEMENTO.
TRAGEDIA.
CI RIMANGO MALISSIMO.
L’aiuola clandestina è sepolta sotto un discreto strato di cemento, in seguito a un intervento di ordinaria manutenzione viaria, di messa in sicurezza del manto stradale, onde prevenire fratture di femori, distorsioni a caviglie e garretti della popolazione umana che cammina sul marciapiede sempre più distratta…e sempre più incapace di badare a dove colloca le proprie estremità inferiori…Di sicuro in questo punto della città di Milano, gli abitanti possono camminare a occhi chiusi senza sprofondare in buchi imprevisti…
Durante l’inverno, ogni volta che passo vicino all’ex aiuola, all’aiuola incementata do un’occhiata malinconica, penso al cemento che ha soffocato la vitalità della piantina, alla manutenzione stradale che in modo efficiente ha eliminato un potenziale punto d’inciampo a umani sbadati, frettolosi, inseguiti da demoni di varia natura.
Siamo entrati nel regno della tragedia? La storia finisce qui?
NO. Se avete estratto i fazzoletti, potete rimetterli in tasca…. Un giorno, nel mese di febbraio, mentre passo vicino all’ex aiuola, il mio sguardo è attirato da un dettaglio…mi avvicino …
COLPO DI SCENA!
SORPRESA DELLE SORPRESE SORPRENDENTI! (rullo di tamburi)
Inequivocabilmente, sotto lo strato di cemento c’è una piccola pianta che spunta e spinge, si fa strada con molta fatica. Si vede una timida RINASCITA dell’abitante e di una nuova, inedita colonia di muschio…
Un mese dopo, cioè a marzo 2020, in piena clausura-Covid il PERSONAGGIO VERDE è in fase di lotta contro asfalto e cemento, ormai fessurato, complice gli sbalzi di temperatura e il gelo, beve quel che puòa, non si perde una goccia di pioggia: un millimetro dopo l’altro, con un gran lavoro sotterraneo guadagna terreno, si prende spazio:
Nel mese di aprile, a primavera ormai esplosa, nonostante la pandemia abbia fermato il mondo, ovvero il nostro piccolo globale mondo produttivo, la natura selvaggia è più attiva che mai. L’energia dell’aiuola è cresciuta a dismisura. Ogni più piccola cellula verde si impegna in una lotta furibonda per recuperare spazio vitale: l’espansione e la crescita diventano a tutti gli effetti notevoli. I capelli verdi di questo PERSONAGGIO VERDE crescono, si allungano. In più, alla prima piantina se ne aggiunge una seconda. Si inaugura una convivenza condominiale.
La Natura si impone su asfalto e cemento. Sottofondo sonoro:
TROMBE E TAMBURI+Inno alla Gioia di Beethoven + Il Trionfo dell’Aida di Verdi.
Tutto è bene quel che finisce bene. Felici e soddisfatti, con gli occhi che ridono e le mani che applaudono…I giorni passano…La pioggia latita, fa un gran caldo…sempre più caldo per la stagione…Noi siamo ancora sempre condannati alla clausura pandemica, mentre il cielo azzurro e il sole inondano di luce la città. Al mese di maggio, quando vado a fare il mio abituale sopralluogo per controllare la situazione, la scena è questa:
I capelli verdi del Personaggio Verde si sono diradati, molti rinsecchiti e caduti, accanto giacciono i semi leggeri depositati dal vento. L’aiuola clandestina sta seccando, pronta a togliere il disturbo….
Da giugno in avanti la situazione peggiora, peggiora, peggiora e a settembre è decisamente di nuovo volta alla TRAGEDIA…in questo caso non si tratta di cemento, ma di mancanza d’acqua. Nessuno innaffia queste creature, abbandonate a se stesse, alla loro iniziativa personale, al loro attaccamento alla vita, alla loro resistenza.
Dopo il rientro a settembre la situazione è devastante, non mi sento nemmeno di fotografare, ho perso la speranza di ulteriori miracoli, dopo quello a cui ho assistito l’anno precedente. Sopravvivere al cemento una volta, passi, ma è impossibile sopravvivere al caldo torrido e alla siccità. Così decido di non andare a fare pellegrinaggi strazianti nei pressi dell’ex aiuola, mi viene la malinconia e mi irrita la beffa del destino di cui è vittima la povera ex-aiuola clandestina.
Un giorno di novembre, mi capita di avvicinarmi al luogo dove stava di casa la protagonista di questa storia e rimango folgorata da un
NUOVO COLPO DI SCENA.
Fra le foglie secche, noto la presenza famigliare delle piantine che stanno allegramento facendosi strada fra la terra e il cemento. Ciò che pensavo non sarebbe più capitato è capitato!!! L’aiuola clandestina si è presa un’altra rivincita, questa volta contro la siccità! In effetti le pioggie autunnali, benché tardive, hanno dato un aiuto fondamentale a queste creature, hanno loro salvato la vita, probabilmente. Tutto questo mentre noi torniamo nel nostro stato di reclusione, ai domiciliari pandemici.
Non è vero che le creature verdi temano il freddo, o quantomeno non temono gli inverni tiepidi che ormai subiamo da alcuni anni. Durante il mese di dicembre, l’aiuola clandestina si ripopola, addensata, beve, si rinforza, mentre fuori, nel mondo degli umani, imperversano zone gialle, arancio, rosse e si va ancora verso nuove clausure. Trascorro il mese di gennaio fuori Milano, perciò non seguo gli sviluppi della colonia. Salto una puntata, senza temere troppo le conseguenze. Al mio ritorno in città, infatti, la situazione si è evoluta per il meglio, almeno per le aiuole.
Siamo di nuovo a Marzo. Sono passati due anni da quando ho iniziato a seguire la vita e le vicende di questa creatura verde e al momento sembra che la sua vita sia serena. In piena luce mattutina le foglie, piccole, più piccole di due anni fa, decisamente più piccole, popolano in modo fitto e denso la dimensione circoscritta di uno spazio lasciato a disposizione…uno spazio dimenticato…
La luce radente del mattino illumina le foglie, accarezza il cemento e le infiorescenze che si sono staccate dagli alberi e si sono depositate come l’anno prima sulla superficie verde del personaggio verde. Il mese di aprile i depositi si sono arricchiti di altri semi volanti. Poca pioggia e molto caldo non favoriscono lo sviluppo della colonia ma, peraltro, non è in stato di sofferenza, almeno in apparenza…
Anche il mese successivo, la vitalità dell’aiuola sembra integra. I fili d’erba e le foglioline si mescolano alle infiorescenze cadute dagli alberi, ai semi leggeri e a qualche fiore secco.
In ogni dramma che si rispetti ci sono momenti di crisi, tensioni, colpi di scena e non è detto che tutto sia perduto…
INFATTI…
Le AIUOLE CLANDESTINE riservano continue sorprese….
Possono resuscitare all’improvviso, o cambiare forma…riapparire sotto altre sembianze…una completa metamorfosi.
Di certo, appaiono molto decise nel riconquistare i loro spazi…
Sono sopravvissuti, profughi di guerra, gli ultimi abitanti di un pianeta dimenticato. Trascurato, afflitto. Tormentato. Torturato. Di una costellazione sempre più lontana: la natura selvaggia. Sono combattenti fragili, eroi di guerra, in tempi di pace apparente….
2 thoughts on “Aiuole Clandestine – A CLAN –”