DRAMMATURGIE DA PASSEGGIO
I marciapiedi di una grande città, con importanti flussi di persone, sono un palcoscenico sempre aperto. Non solo per i personaggi-persone che si possono vedere, ma per le tracce, i frammenti di esistenze, i segnali di sopravvivenza dei personaggi stessi quando sono ormai usciti di scena e tornati nelle loro case.
Le strisce di asfalto che costeggiano le vie della città raccolgono, collezionano e mettono in mostra elementi di creatività inaspettata, frammenti di vita di persone-personaggi sconosciuti, impronte, tracce del loro passaggio. Non solo. Ospitano i contributi della natura che segnalano il trascorrere delle stagioni, il tempo che passa…
I marciapiedi sono spazi espositivi open air…offrono DRAMMATURGIE DA PASSEGGIO dove i personaggi sono assenti, ma hanno lasciato testimonianza tangibile del loro transito…si tratta insomma di una drammaturgia in absentia…dove i protagonisti sono gli OGGETTI perduti o divenuti inutili (quindi scartati) e che si trasformano in una specie particolare di ATTREZZERIA di scena.
Dalle tracce lasciate in queste aree dello spazio pubblico si possono ricostruire storie, evocare situazioni, oltre che monitorare il grado di civiltà della popolazione, o l’efficienza del sistema di pulizia cittadino…
Mi interessa evidenziare l’assenza del personaggio e al contempo la sua permanenza grazie a questi reperti, nonché attribuire al tempo un ruolo da protagonista, attraverso i segni del suo trascorrere nella dimensione urbana.
Andrò a caccia quindi di:
- Segnali grafici, segni e disegni legati alla manutenzione stradale. Le attività riservate alla cura della viabilità, o degli impianti posti e nascosti nel sottosuolo riservano sorprese. Per esempio esplosioni di colore inaspettate che trascolorano lentamente, fino a scomparire nei mesi o negli anni.
- Impronte di scarpe, di zampe, di ponteggi, di pneumatici. Testimonianze del passaggio individuale, lasciate in modo involontario e destinate a restare nel tempo, incise in modo pressoché indelebile.
- Avanzi di cibo, caduti per caso/incidente dalle mani del consumatore, o abbandonati. La differenza è importante…
- Oggetti o componenti di oggetti, persi dai proprietari. Questi ritrovamenti offrono una rosa di possibilità pressoché infinite. Sono più che mai segnali di esistenza e di “rappresentazione” di un simbolico passaggio di sconosciuti e dei loro frammenti di vita.
- Oggetti gettati volutamente a terra in precisi momenti dell’anno (coriandoli, stelline e cuori per feste di laurea, uova e farina al termine della scuola) da mani “invisibili” di passanti già passati.
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Fiori, frutti, foglie, semi particolari che cadono in diverse zone della città e dell’anno. Segnalano il succedersi delle stagioni, il ciclo della natura in città.
Questi oggetti o segni strettamente legati alla presenza di esseri viventi, conseguenza delle loro azioni, sono temporanei o indelebili. In ogni caso rimandano al loro passaggio. Sono gli effetti di una causa fuori scena solo in apparenza. Non è detto infatti che se il personaggio sia ormani invisibile siano altrettanto invisibili le conseguenze del suo passaggio.
Sono stati lasciati in modo deliberato, o del tutto involontario (oggetti smarriti, o caduti), talvolta assumono l’aspetto di un sfregio, di una forma di disprezzo per lo spazio pubblico, per la convivenza civile. In ogni caso, si tratta di AZIONI di ignoti, conseguenze materiali di gesti avvenuti in un tempo X.
Tutto ciò ha un forte significato metaforico sul piano concettuale e a livelli più ampi, per esempio rispetto alle responsabilità personali, alle relazioni con il mondo che ci circonda, alle azioni dell’umanità verso la natura.